Abitazioni rurali e stalla a Rio Tradito

Tema: nuovo complesso residenziale - bioarchitettura / residential
Località: Monte San Pietro - Bologna
Periodo: 1993-2003
Tipo: nuova costruzione / new construction
Ente: privato
lo mauro&reggiani associati con ing. Acosta


Fondamentale e caratterizzante il progetto è l’ottica ecologica che contraddistingue le scelte operate; la coscienza del limite, la volontà precisa di dare un taglio sperimentale al progetto; l’ausilio di metodologie e di tecniche “particolari” proprie della bioarchitettura e delle ingegnerie naturalistiche sono elementi riscontrabili nella lettura dell’elaborato.

L’agriturismo. L’area in esame, che ha una superficie agraria di ha 14.12.22, è situata in zona Rio Tradito, località “Pozzadello” a Monte San Pietro (BO).
La Cooperativa agricola Rio Tradito ha acquisito il terreno agricolo con l’intento di sviluppare un’attività di allevamento ovino semibrado, connessa a una proposta agrituristica.
Il luogo possiede alcune caratteristiche interessanti che possiamo così sintetizzare: 
- grande vicinanza alla città di Bologna; 
- accesso da una strada (la Provinciale del Lavino) ampiamente utilizzata dai cittadini e dagli abitanti dei comuni della cintura durante il fine settimana; 
- vicinanza alle zone residenziali del paese di Calderino, che implica la possibilità di accesso, per gli abitanti, anche pedonale; 
- estremo interesse paesaggistico-ambientale. 
La zona infatti racchiude in poco spazio ambienti naturali profondamente diversi e intatti, nonché testimonianze storiche: l’antica Chiesa di Amola è sul confine, e nei pressi, raggiungibile anche con percorsi pedonali, si trova il Parco Regionale di Monteveglio.

La progettazione urbanistica. La natura del sito si distingue per la conformazione a terrazzamenti, frutto di sistemazioni compiute nei decenni trascorsi, volte a contenere e regimare le pendenze del terreno, favorendo nel contempo la possibilità di coltivazione. La scelta progettuale è stata quella di mantenere inalterata la geomorfologia dell’area, cercando di ridurre l’impatto delle costruzioni al limite della percezione visiva.
La richiesta della committenza di insediare una duplice residenza accompagnata da servizi, unitamente alla realizzazione di una stalla, ha portato a localizzare le residenze nella parte alta della proprietà, caratterizzata dalla presenza di un pianoro ventilato con visuale a 270°, protetto a nord dalle pendici del crinale dell’Amola. La stalla invece viene posta nel terrazzamento più a valle.
L’accessibilità generale al fondo è garantita dall’allargamento del tornante attuale, modifica che permette la realizzazione di un piazzale per la sosta degli automezzi, subito appresso l’orto e a seguire il frutteto.

Dal percorso principale riparte anche una tratta pedonale atta a raggiungere le abitazioni; lungo la stradina che si dipana tra gli alberi, recuperati durante la fase di decespugliazione della proprietà, si attraversa anche l’area di pertinenza della volumetria recuperata, ovvero il piccolo deposito attrezzi e il pergolato-gazebo.
Tutti gli interventi di sistemazione del versante e tutte le operazioni di modifica dell’assetto ambientale verranno condotte mediante l’ausilio di tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica, evitando di usare per quanto possibile opere in cls o similari.

Le abitazioni. Primo elemento di lettura della tipologia edilizia è sicuramente la sagoma, anomala e inusuale rispetto alla tradizionale capanna; la scelta di tale sezione nasce dalla possibilità di sfruttare appieno le potenzialità energetiche del sito, consentendo nel contempo di ridurre al minimo l’impatto visivo dell’oggetto.
L’inclinazione delle pareti a sud permette di captare al meglio l’energia solare (il livello di soleggiamento del versante è ottimo); per contro tale tipologia scherma il lato nord, utilizzando la copertura quale scudo protettivo.
La simmetria della tipologia è nata per garantire le due unità immobiliari, collegate da un corpo centrale dove vengono alloggiati i servizi dell’agriturismo. Una leggera rotazione dell’aggregazione planimetrica consente la formazione di una piccola corte prospicente le abitazioni, in bellavista sulla vallata.
I materiali proposti fanno parte della cultura autoctona, l’uso del legno per il fronte inclinato si presta quale soluzione più idonea rispetto al tamponamento in laterizio: infatti è possibile lavorare a secco realizzando con maggiore facilità i giunti connettivi. Altra particolarità propria della tecnica costruttiva consiste nella volontà di riciclare e riutilizzare materiali di recupero (ad esempio l’uso di sfridi di sughero nella realizzazione di massetti o il recupero di tavolame di legno inutilizzato). La messa a punto della tipologia ha permesso di realizzare uno spazio unitario al suo interno: questa la caratteristica più evidente che emerge dalla lettura delle piante. Un camino come cerniera, che oltre a svolgere la funzione di connettore strutturale (telaio interpiano e reggiscala) funge da elemento radiante per il riscaldamento del volume architettonico; il camino-stufa è realizzato con tecniche proprie della cultura scandinava mediante ricircolo dei fumi atto ad aumentare il rendimento della combustione.
La natura sperimentale della casa trova riscontro nell’uso di tecniche o soluzioni atte a migliorare la vivibilità e la gestione economica del quotidiano. Un collettore solare posto sul coperto del bagno e l’uso di brise-soleil a schermo della vetrata determinano la caratteristica del corpo in aggetto.
Il portico, oltre a fungere da canale di ventilazione, raffrescamento e ombreggiamento durante i periodi estivi, permette, tramite l’uso di pannelli di chiusura basculanti, la trasformazione in serra durante i periodi invernali. L’accumulo viene realizzato con un letto di pietrame e una superficie in cotto, che capta l’energia solare e la restituisce per irraggiamento durante le ore notturne; un condotto realizzato sotto al solaio galleggiante del piano terra collega l’accumulo primario ad una camera di espansione del camino facilitando così, con il gioco delle depressioni, l’insorgere di un ricircolo scaldante o raffrescante a seconda del periodo dell’anno.
Per finire, una cisterna di raccolta delle acque piovane realizza un’economia ulteriore.

I servizi. Il blocco servizi si sviluppa su due livelli: - piano terra: il primo locale è la cucina, completa di stufa con forni e piano cottura, poi abbiamo la dispensa, il magazzino-disimpegno e il laboratorio destinato alla preparazione di conserve alimentari vegetali; inoltre, con solo accesso dall’esterno, è previsto il servizio per i visitatori, raggiungibile attraverso apposito marciapiede. - primo piano: è previsto un unico locale destinato a laboratorio per la preparazione delle carni.

La stalla. La stalla, come da progetto, è destinata all’allevamento di 80 pecore da carne, gli arieti necessari, la relativa rimonta utilizzata sia per uso interno, sia per la vendita di riproduttori.
La struttura del capannone è del tipo a baloon frames, ovvero una griglia di tavole di legno e portali, collegate mediante l’uso di fazzoletti in multistrato, controventate da pannellature di compensato marino posate sulla cordolatura di mattoni preposta all’incernieratura degli elementi. La finitura del coperto è realizzata con la tegola canadese, ovvero scandole di legno sovrapposte. La scelta operata è stata fatta per le caratteristiche naturali del manufatto, che consente, grazie alla sua fisionomia, un basso impatto con l’intorno rispetto ai tradizionali manufatti in calcestruzzo armato prefabbricato.